Collaudo Sex Toys: Il Drill

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Collaudo Sex Toys: Il Drill

Ho passato i 40, sposata da 20 con un marito assai più grande di me (lui, per vari motivi, aveva avuto già molte esperienze estreme), già prima di cominciare a scrivere racconti erotici avevo avuto occasione di provare qualche giocattolo erotico.
Ora, dovete sapere che, nella vita di tutti i giorni, sono una donna più che “tranquilla”: sorniona, come i gatti, amo poltrire quando posso, leggere, e il sesso non è un’ossessione per la mia mente, anzi, ci penso molto poco.
Vi confido un segreto: quando scrivo scene particolarmente hard, mi piace arricchirle di particolari estremi, perché mi diverto… a volte ci rido. Mi piace stuzzicare il lettore e immaginare che, mentre legge le mie parole, si sta eccitando.
Però devo anche dire che, quando sono eccitata, tendo a perdere il controllo e non mi tiro indietro davanti a niente… per fortuna mio marito sa come prendermi e mi ha fatto provare cose che altrimenti non avrei mai fatto.
Vi voglio parlare del Toy che mi ha sconvolto di più. La prima volta che l’ho visto, anzi, mi ha fatto una certa impressione… pensavo a uno scherzo.
Mio marito me lo fece vedere, scherzando e ridendo, in modo che io non mi preoccupassi, insomma stemperò ogni tensione.
Il sabato successivo (il sabato è il giorno in cui riusciamo a stare da soli e a staccare un po’ la spina con tutte le tensioni) lui mi corteggiò un po’ e dopo pranzo ci mettemmo sul divano a riposare un po’.
Le sue carezze divennero sempre più intriganti ed io capii che quel giorno voleva scopare. La cosa non mi dispiace mai, o quasi, specialmente se i preliminari sono lunghi e piacevoli.
Quando iniziai a scaldarmi, non potei fare a meno di abbassarmi sulla sua patta e, tirandolo fuori dallo spacco dei boxer, gli presi in bocca il pene. Non era ancora del tutto teso… proprio come piace a me. Mi sento onnipotente a sentirlo gonfiare in bocca. Lo prendo tutto, spesso resto immobile, aspettando che il glande si gonfi al punto di arrivarmi in gola, allora per qualche istante non riesco a respirare.

Insomma le cose si mettevano per il meglio, e lui con le dita bagnate, mi sollecitava la farfallina. Ogni tanto mi frullava il clitoride, perché sa che mi eccito e succhio più forte.

Le cose sono cambiate quando, invece di iniziare a scoparmi, si alzò e sparì per un momento, poi tornò con in mano quel grosso trapano, munito di un enorme gazzo di gomma: mi raffreddai quasi subito. Quell’affare meccanico mi dava otticamente fastidio e sono quasi certa che, se non ci fosse stata l’intimità di una coppia affiata, non avrei mai permesso a un’amante occasionale di procedere in un gioco simile.

Mio marito ci scherzò un po’ su, poi mi convinse a provare, promettendomi che avremmo smesso immediatamente se la cosa non mi fosse piaciuta:
– Lo faccio proprio per farti contento… questo affare mi fa impressione, e poi è orrendo a vedersi!
Avevo già provato l’introduzione di cazzi di gomma, sia in vagina che dietro, ma sempre e solo di tipo normale, fissi, diciamo. Da ragazza avevo usato anche un vibratore, per la masturbazione, ma, sarò pure all’antica, io preferisco farlo col pene vero, non c’è paragone.

Mi preparo sul tavolo una spessa coperta di lana e poi mi invitò a salirci sopra supina. Mi alzò le gambe dai piedi e, per prima cosa, mi fece una leccata di figa lunghissima e spossante. Il calore del piacere mi invase di nuovo. Lui mi portò quasi sul punto di avere il primo orgasmo ma poi si bloccò.
Si alzò in piedi e mi penetrò immediatamente, in modo quasi tecnico, senza troppa enfasi; mi scopò per alcuni minuti, credo avesse solo intenzione di prepararmi la vagina a ricevere il trapano.
Ora ero eccitata e sapevo di potermi fidare del mio amore, mi rassegnai a lasciarlo fare, sperando che dopo il “giochetto” avremmo fatto l’amore, come al solito… come piace a me: senza oggetti e senza freni.

Prese il trapano che non aveva fili e vidi che ci montava sopra un preservativo; lo “sciabolone” color carne era tanto lungo che il profilattico lo copriva solo per poco più della metà. Non era un problema: “Tanto, pensai, mi lascerò penetrare solo per pochi centimetri… sempre se non sento dolore.”
Mio marito cosparse poi il membro di gomma e pure la mia figa di lubrificante della Durex. Lo avevamo già in casa perché lui ama farmi il culo, e col tempo ho imparato a goderne anch’io.
Con l’apparecchio spento, ha iniziato a giocarci toccandomi sotto e massaggiandomi con la unta del pene; me l’appoggiava sul monte di Venere e poi scendeva allargando un poco le grandi labbra e stuzzicando il “clito”.
Mi rilassai. Poggia i piedi sulle sue spalle e allargai le cosce per permettergli di lavorarmi per bene, senza impicci nei movimenti. Quando sentii premere il cazzo di gomma e iniziare la penetrazione, non ero più ostile a quell’aggeggio; desideravo ardentemente di ricevere un tubo in vagina, anche se non era un vero pene.
Lui, pian piano, lo infilò, prima di poco, ma poi inizio a penetrare sempre più a fondo. Io non mi lamentai. Avrei tanto voluto prendere il suo pene in bocca, anche perché si era fatto moscio… ma sarebbe stato impossibile in quella posizione. Mi rassegnai a starmene buona ancora un po’, non volevo dargli una delusione.
Quando la mia figa si era abituata allo spessore e alla lunghezza di quel grosso arnese, mio marito lo tirò tutto fuori e lo accese. Un debole ronzio invase il soggiorno, per fortuna non era un rumore fastidioso.
Non saprei spiegare perché ma quando vidi che il cazzo ruotava sul trapano ne restai sorpresa e mi venne quasi da ridere… chissà cosa mi aspettavo; forse che andasse avanti e indietro, non che ruotasse… che sciocca: dopotutto era pur sempre un trapano.
Il cazzone girava su se stesso abbastanza lentamente, mio marito si sputò sulla mano libera e mi riempì la figa di salica, accarezzandomela ancora, poi mi poggiò il glande lubrificato sul clitoride e la sua pressione mi piacque.
Le cose presero una piega inaspettata solo quando ritornò a infilarmelo tra le labbra della figa, stavolta l’oggetto non era fermo ma ruotava e, credo, tremasse pure leggermente, perché mi sentivo scossa anche da piccolissime percussioni.
Come faccio a spiegare ciò che provavo? Vi posso solo dire che mi sembrava di toccare il paradiso con le mani e che, quando mio marito capì che poteva penetrare più dentro, cominciai a gridare di piacere, incapace di fermarmi.
Il cazzo mi venne infilato assai lentamente, credo ci mettesse più di un minuto, ma me lo mise tutto dentro… mi sembrava impossibile, ma non mi lamentai, non sentivo alcun dolore, solo un piacere folle. Appena la punta mi toccò la cervice, sussultai vero l’alto e lui indietreggiò, mentre io, incapace di tenermi iniziai a venire.
Non avevo mai provato un orgasmo così… pulsava, aumentava e diminuiva, ma non si fermava mai. Credo di essere venuta per decine di volte… e la goduria aumentò quando lui accelerò un poco la trapanazione.

Ormai che sapete tutto, non posso nascondervi il finale!
IO credo che mio marito non ci avesse pensato prima… forse gli piacque il risultato, forse capì che ero impazzita di piacere. Ero nuda e sudata e mi mordevo le dita della mano, le gambe sussultavano e i piedi sciabolavano nell’aria, perché io ero incapace di trattenerli. Quando me lo sfilò che ancora ruotava, mi accasciai su un lato, spossata dalla tensione muscolare. Tremavo ancora e mi bagnavo.
Lui mi lasciò riposare ma intanto mi cosparse con ua dose abbondate di vaselina il buchetto del sedere.
Normalmente, al solo pensiero della grandezza di quel membro di gomma, sarei scappata dal tavolo ma ormai ero troppo piena di libidine per dire no a qualsiasi cosa.
Lo lasciai fare, rassegnata.
Fece come prima… mi aprì il culo lentamente col trapano spento e fece in modo che la dilatazione non fosse troppo dolorosa. Quando il buchetto fu abbastanza slargato e lo sfintere si arrese all’inculata. Ancora una volta lo tirò fuori e solo allora lo riaccese.
Mi puntò l’ano e si fermò così, con quel glande che premeva e frullava tra le mie natiche unte, mi si rizzarono i capelli sulla nuca.
Questa volta non lo fece girare piano ma molto veloce, poi iniziò a premere e mi inculò.
Fu una cosa straziante e incomprensibile, mi sentivo effettivamente trapanata.
I giri di quell’affare diabolico si ripercuotevano su tutto il mio essere, mi vibravano persino, le mascelle, i denti. Mi sentivo girare il cervello, come se il trapano, dal culo, riuscisse a farmi girare la spina dorsale. Il piacere indescrivibile e incontrollabile mi fece provare più volte la sensazione di svenire.
Lui teneva col braccio stretto ai fianchi il trapano, tutto infisso nel sedere, e iniziò a frullarmi la figa. Non credevo ai miei occhi: lunghi spruzzi trasparenti zampillavano per la stanza… incredibile a dirsi, ma partivano dalla mia figa, schizzando lontano, verso l’alto. Non so per quanto venni ancora…
Ritornai a capire solo quando mio marito mi sfilò il trapano dal culo e, masturbatosi per nemmeno un minuto, mi inculò a sua volta, venendo copiosamente tra le mie natiche. Non gliel’ho mai detto, forse era effetto delle vibrazioni, forse ero troppo indolenzita, ma la penetrazione del suo cazzo non l’ho neanche sentita. Mi accorsi che veniva dai suoi mugugni eccitati.
Ho dormito quel pomeriggio, incapace di restare in piedi, ho dormito tutta la notte e la domenica ero ancora scossa.
Il culo mi è rimasto “sconvolto” per alcuni giorni.
E’ stato meraviglioso… ma. per il momento, non lo abbiamo fatto più!

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